Associazione di cultura liberale

Indipendente e apartitica. La nostra mission: divulgare la cultura liberale per costruire una società libera, fondata sulla libertà individuale e sui diritti inalienabili

Associazione per la libertà

Il marchio della nostra associazione non è casuale. In "libertà per prosperare" è insito il significato semplice, ma profondo dell'idea che abbiamo di libertà e di società e delle possibilità infinite che ne possono derivare. Al centro, non vi è lo stato, ma l'individuo e l'inviolabilità della persona e del suo agire; individuo che non può essere soggetto a comportamenti coercitivi che limitino il suo diritto alla libertà.
ESSERE LIBERALI significa andare all'essenza della tradizione filosofica liberale e non restare in superficie come troppo spesso avviene anche da parte di chi si dichiara liberale.
ALBERTO MINGARDI (scrittore e direttore dell'Istituto Bruno Leoni) in un suo scritto definiva il significato di Liberalismo oramai svuotato, mistificato, malleabile. Un termine che aveva perso le peculiarità che lo caratterizzavano. LUDWIG VON MISES diceva che molti pensavano di essere liberali, ma in effetti erano dei "socialisti moderati". Oggi la situazione non è cambiata e, anzi, nuovi termini ambigui contribuiscono a creare confusione nelle persone e a stravolgere la cultura liberale riducendola ad una appendice negativa del socialismo.
La cultura liberalista è una concezione della vita; non può essere riconducibile ad un partitismo che si occupa della difesa di categorie della società e che è sempre schierato.
MURRAY ROTHBARD è l'evoluzione della scuola austriaca e del liberalismo che sfocia nella cultura libertaria. L'assenza di stato e la gestione di una società senza uno stato sovrano sembra impossibile ai più e irrealizaabile nella realtà. Il filosofo americano, invece, riesce a spiegare tale possibilità, a dimostrarne la fattibilità e ad entrare nel merito di una società siffatta. Il nostro motto è: vorrei una società rothbardina, ma mi accontenterei che arrivasse ad essere almeno misiana. E oggi, purtroppo, siamo ancora lontani da una tale forma di società, da una tale cultura e dalla sua implementazione.

La mission della nostra associazione è molto chiara:  rportare l'inidividuo al centro della società e il liberalismo classico come cultura principale della società. Battersi per essere liberi e vivere da persone libere senza i vincoli imposti da una società-stato social-comunista. Che i diritti inalienabili dell'individuo tornino ad essere tali. É l'unico modo che può far prosperare l'essere umano; un benessere totale, non solo economico che può essere raggiunto tramite la libertà essenza indispensabile ed irrinunciabile di qualsiasi possibilità del poter star bene.


Coerenti con le nostre idee

"ESSERE LIBERALI" è il nome che un gruppo di amici ha deciso di darsi al momento di ricostituire la nuova Associazione, nata dalle radici di "Generalmente liberali".
In un periodo nel quale tutti (a parole) si "dicono liberali", hanno deciso di "essere liberali".
Intendono intraprendere una battaglia contro lo strapotere dello stato, i cui concetti si traducono nell'assioma: mi devo occupare di tutto, quindi devo spendere di più, perciò devo incassare di più.
Tutto questo costi quel che costi, per le tasche dei cittadini naturalmente.
I quali si illudono di essere liberi e garantiti, ma in realtà finiscono per essere le vittime di questo sistema della dipendenza. Non può esistere libertà politica senza libertà economica e viceversa.
Nondimeno riteniamo che lo stato non debba mai avere troppo potere sulle persone nè direttamente né indirettamente perché la libertà è la limitazione del potere dello stato. Vi sono ideologie contrapposte tra loro, che tuttavia concordano nel realizzare il dominio dello stato sull'individuo e mirano a distruggere i diritti individuali. Riteniamo che la responsabilità sia sempre individuale e non della società.

Le intenzione dei promotori sono semplici: diffondere le idee liberali, difendere e diffondere la libertò individuale e il libero settore o libero mercato che dir si voglia.
"ESSERE LIBERALI" ritiene che si debba iniziare ad utilizzare le parole nella giusta maniera e concorda con la Signora Margaret Thatcher, la quale diceva:
"È stata colpa di quelli come noi, che difendono la libera impresa, di aver accettato senza resistenze la terminologia dei nostri avversari. Addirittura la utilizziamo anche noi. In Parlamento, si parla spesso del "settore privato". Dovremmo parlare del "settore libero". Dovremmo smettere di tollerare l'utilizzo del termine "pubblico" per descrivere quella che è soltanto burocrazia statale. Dovremmo portare la discussione sulla dicotomia tra impresa libera e competitiva, e burocrazia statale monopolistica.
Quando riusciremo ad imporre la giusta terminologia, avremo già vinto metà della battaglia".
La difesa delle proprie idee ha sempre un costo, talvolta anche economico. "ESSERE LIBERALI" si finanzia attraverso le donazioni dei suoi aderenti e simpatizzanti.
Non vuole approfittare di finanziamenti e patrocini di enti pubblici, non utilizza sale pubbliche "gratuite" o concesse a prezzo di favore, ma in realtà pagate sempre con i soldi di tutti i cittadini.

Ecco perché gli aderenti ad "ESSERE LIBERALI" si rifanno al motto: "se vuoi qualcosa che non hai mai avuto, devi essere disposto a fare qualcosa che non hai mai fatto"
Le iniziative di "ESSERE LIBERALI" non sono riconducibili a nessun partito politico, indipendentemente dai temi trattati negli incontri o dalle persone invitate che vi parteciperanno.
I propri associati sono comunque liberi di farsi del male ed aderire a qualsiasi partito. Tuttavia l'eventuale impegno politico di ogni singolo aderente è considerato una "malattia" esercitata a titolo puramente personale e non impegna l'Associazione nella propagazione della malattia stessa. E nulla dell'appartenza politica del singolo deve essere presentato come idea o appartenenza a quel partito o contro quel partito dell'associazione

La nostra identità è chiara: siamo riconducibili al libertarismo e al liberalismo classico. In linea con questa linea di pensiero, con questa filosofia riteniamo che non vi debba essere nessuna limitazione della libertà individuale e della libertà di iniziativa economica. Soprattutto nessuna azione coercitiva nei confronti della persona.
Riteniamo possibile, come sostiene il più grande filosofo libertario Rothbard, che una società etica senza stato possa esistere. Siamo convinti, comunque, come nella miglior tradizione liberale che lo stato, pur essendo un male, sia ammissibile come istituzione con funzioni limitate a garantire il rispetto delle regole. Un arbitro che mai dovrebbe essere di parte e con interessi propri. Mai dovrebbe violare la libertà individuale e mai dovrebbe essere parte in causa in qualsiasi iniziativa economica. Dovrebbe solo garantire il rispetto delle regole del gioco.
Crediamo che l'occupazione da parte dello stato di qualsiasi sfera sociale ed economica sia causa di corruzione, di sprechi, e di distruzione dei valori etici e morali di una società. Tale stato in linea con la cultura socialista deresponsabilizza l'individuo e lo pone in secondo piano rispetto all'aspetto primario dato dalla sua libertà e dall'inviolabilità dei suoi diritti. La mancanza di responsabilità individuale è ciò che impedisce la crescita di una società. In sua assenza le persone si nascondono, si defilano, hanno timore, sono prive di coraggio e , alla fine, manca la capacità di agire, di rischiare e di migliorare. E tutto si trasforma in uno squallido vegetare.
OSCAR WILDE in uno dei suoi aforismi diceva che vivere è cosa rara, la maggior parte della gente esiste e nulla più. Oggi, la nostra società è fatta di persone che esistono (spesso alle spalle degli altri) e nulla più.
Ritornare al valore dell'individuo fa tornare una società a vivere anzichè esistere.