L'INDIVIDUO DIFFONDE CONOSCENZA
Come abbiamo già visto nell'articolo precedente,
il soggettivismo è la base su cui si fonda tutto il pensiero degli austriaci: l'individuo è l'elemento imprescindibile per analizzare i fenomeni sociali.
Proprio da questa considerazione si sviluppa un altro fondamento teorico della scuola austriaca, vale a dire la "Conoscenza diffusa". Ogni individuo in quanto tale, è portatore di precise conoscenze. Ciò significa che egli è in grado di decidere cosa sia meglio per lui in determinate
circostanze di tempo e di luogo; qualsiasi essere umano ha delle preferenze e dei gusti, i quali possono variare col passare del tempo o in contesti diversi. Egli noltre, ha la capacità di interpretare i comportamenti degli altri, avere aspettative circa il futuro, e coglierele opportunità al momento giusto.
Per l'appunto, l'imprenditore è colui che riesce a mescolare queste caratteristiche, dal momento che, in un mondo di scarsità, è in grado di individuare prima degli altri come soddisfare i bisogni altrui, che siano già noti o ancora latenti.
Egli, grazie al suo intuito, riesce a organizzare fin da subito i fattori produttivi per realizzare il prodotto o servizio, che verrà successivamente venduto traendoci del profitto, e contemporaneamente soddisfacendo la domanda.
La conoscenza è dunque un processo di scoperta che viene utilizzato in situazioni di concorrenza, ma anche di monopolio e isolamento, seppur in maniera molto risicata.
Come hanno spiegato Mises ed Hayek infatti, nel caso ci si trovi di fronte ad un economia pianificata, il processo di scoperta è molto meno agevole, se non addirittura impossibile.
Il pianificatore (lo stato) non è in grado di stabilire a priori quali siano le strade giuste e sbagliate da seguire per ogni persona, anche perché in realtà nessuno è dotato di queste capacità; al contrario, le imprese sono composte non da ingranaggi burocratici, bensì da persone in carne ed ossa, la quali sono depositarie di preferenze personali e conoscenze particolari.
L'utilizzo della conoscenza all'interno della concorrenza, ha una grossa rilevanza soprattutto perché è da questa formalizzazione teorica che Mises partirà con le sue analisi sull'impossibilità del calcolo economico in situazioni di economia di piano, come nel caso dei regimi socialisti del novecento.
Maurizio Mombelli